Descrizione
BALDASSARE GALUPPI
SONATAS FOR HARPSICHORD, VOL. II
Sonata in Re maggiore R.A.1.03.06
Capriccio ovvero Sonata in Fa minore/Sol maggiore R.A.1.09.02
Sonata in Do maggiore R.A.1.01.04
Sonata in Sol maggiore R.A.1.11.09
Sonata in La maggiore R.A.1.14.04
Sonata in Fa diesis minore R.A.1.10.01
Sonata in Re maggiore R.A.1.03.08
Sonata in Sol maggiore R.A.1.11.25
ALVISE DE PIERO
1 CD
2024
Questo album è il secondo della raccolta dedicata alle Sonate per clavicembalo di Baldassare Galuppi realizzata da Alvise De Piero. Del primo volume si è scritto:
« Le nove Sonate per Clavicembalo di Baldassare Galuppi, alla première discografica mondiale, nell’ottima esecuzione di Alvise De Piero, ribadiscono il carattere eterogeneo dell’autore stesso nel solco della circolazione di idee in un’era votata al cosmopolita illuminismo ». (Guido Michelone, Il manifesto)
« Per quanto riguarda l’esecuzione, il clavicembalista Alvise de Piero dà orgoglio a questi lavori. Il suo ritmo è sempre appropriato alla musica e il suo tocco sullo strumento può variare da deciso a delicato. Le sue variazioni di registro su questo strumento a due manuali sono funzionali alla musica e conferiscono una bella espressione alla voce spesso lirica di Galuppi ». (Bertil van Boer, Fanfare Magazine)
ENGLISH VERSION
This in the second Album of the collection dedicated to Balsassare Galuppi Hapsichord Sonatas by Alvise De piero. About the first release, it has been said:
« The nine Sonatas for Harpsichord by Baldassare Galuppi, in the excellent world premiere recording by Alvise De Piero, reiterate the heterogeneous character of the author himself in the wake of circulation of ideas in an era devoted to cosmopolitan enlightenment ». (Guido Michelone, Il manifesto)
« As for the performance, harpsichordist Alvise de Piero does these works proud. His pace is always appropriate for the music, and his touch on the instrument can vary from decisive to delicate. His registral variations on this two manual instrument work very well for the music and give a nice expression to Galuppi’s often lyrical voice ». (Bertil van Boer, Fanfare Magazine)
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